KALARIPAYATTU E
HATHA VINYASA YOGA
Il kalaripayattu è un viaggio all’interno dell’energia Yang, del Guerriero, di Shiva, per creare presenza e stabilità energetica. Partiamo dalla riconnessione con la terra, risvegliamo la Kundalini, l’energia femminile alla base della colonna vertebrale. È una pratica yogica, di connessione tra corpo, mente e spirito e, in macro, di riconnessione della singola unità che siamo con la totalità del cosmo.
È la Madre delle Arti Marziali, nata in Kerala, nel Sud dell’India nel III sec. a.C.. Nasce dall’osservazione del regno animale e si compone di posizioni di animali di base, assimilabili agli Asana della Yoga. Queste, associate a tipologie di calci e di salti, formano sequenze composite: Meipayattu. Il Kalaripayattu è una pratica di pulizia del corpo e della mente, è svuotare se stessi (dal proprio ego) per creare spazio e poter ricevere, è vincere le paure e le limitazioni presenti nel nostro corpo e nella nostra mente per arrivare al divino che vive in noi. Il lavoro dinamico è combinato a delle tecniche di respirazione (Pranayama), così da essere uno strumento per sincronizzare mente e corpo, che aiuta a trovare la radice e il centro dell’energia vitale. Attiva i chakra inferiori e dà forza alla porzione inferiore del corpo.
In questo percorso l’idea di arte marziale si associa a quella di movimento sottile dell’energia (Prana), alla focalizzazione della mente, al ridurre lo spazio tra intenzione pensiero ed azione fino ad arrivare a farle coincidere, così la vita materiale e quella spirituale. Unione. Imparare a comprendere il proprio respiro per comprendere il Ritmo Universale.
Hatha è una parola sanscrita composta da “Ha” che significa Sole e “Tha” che significa Luna. Yoga significa Unione, Equilibrio. La pratica dell’Hatha Yoga ha lo scopo di equilibrare le due energie prevalenti, solare e lunare nei principali rispettivi canali energetici (Ida e Pingala Nadis) e di armonizzare corpo, mente e anima. Yoga è arte della conoscenza del Sé attraverso cui sanare il corpo, equilibrare la mente, riconnettersi con la propria vera natura, riconoscendo il proprio “Ego” praticando compassione, non attaccamento e onorando i propri strumenti (corpo e mente) come templi sacri. Nel microcosmo che è il nostro corpo-mente si rispecchia tutto il macrocosmo, l’universo e le sue leggi e, in particolare, attraverso la meditazione sui Chakra, possiamo renderci consapevoli della relazione esistente tra l’interno e l’esterno.